Il Mammut del Castello e il MUNDA: viaggio tra i musei d’Abruzzo

Il mammut del Castello

Il Mammut del Castello è la star della città dell’Aquila, in Abruzzo. Ospitato in una sala dell’imponente Forte Spagnolo, lo scheletro di questo maestoso animale è uno dei simboli più amati del capoluogo abruzzese.

Il mammut del Castello
Il maestoso scheletro di mammut


L’animale, appartenente alla specie Mammuthus meridionalis, fu rinvenuto nel 1954, in una cava di argilla nei pressi di Madonna della Strada a Scoppito. È uno degli scheletri più grandi e meglio conservati di questa specie mai rinvenuti in Italia.

Il Mammut del Castello: la storia

Era il 25 marzo del 1954 quando gli operai della Fornace Santarelli, alla ricerca di acqua nella cava di argilla utilizzata per produrre laterizi, si imbatterono nelle enormi ossa di quello che sembrava un elefante. Gli studi successivi evidenziarono che si trattava invece di un esemplare di mammut meridionale, un maschio di 55 anni con un segno particolare: aveva una zanna sola.

Il mammut del Castello
Il mammut del Castello


Probabilmente perse l’altra zanna durante uno scontro con un suo simile. Il mammut sopravvisse all’infezione che si generò dalla ferita, ma lo sbilanciamento dovuto alla perdita della zanna gli procurò una dolorosa scoliosi e una deformazione delle vertebre celebrali. L’animale, dal peso di 11.500 kg, morì di vecchiaia, 1.300.000 anni fa.

Il mammut del Castello
Particolari del Mammut


È meraviglioso trovarsi al cospetto di questo antico abitante della Terra. Grazie ai pannelli informativi e a un video dove viene proiettata una ricostruzione grafica di come il mammut del castello perse la sua zanna, possiamo scoprire di più della vita di questo splendido animale. È impossibile non rimanere affascinanti davanti alla bellezza riemersa del mondo passato e immaginare come doveva essere così diverso eppur così favoloso e selvaggio il pianeta prima di noi.

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MuNDA: Museo nazionale d’Abruzzo

Il MuNDA, abbreviazione di Museo nazionale d’Abruzzo, è un museo statale ricco di opere e reperti provenienti dal territorio abruzzese. Prima del terremoto dell’Aquila del 2009, il museo aveva come sede il Forte Spagnolo. In seguito ai danni subiti dalla struttura, le collezioni, escluso il Mammut, sono state spostate nei locali dell’ex mattatoio, nei pressi della splendida Fontana delle 99 Cannelle.

Munda
Opere di Saturnino Gatti


La prima sala è dedicata ai reperti storici più antichi, dall’età protostorica a quella romana. Qui sono presenti importanti testimonianze provenienti dal territorio aquilano e da quello dei Vestini. Da segnalare la presenza di articoli di origine romana come un antichissimo Calendario Amiternino scolpito su marmo e urne funerarie di sofisticata bellezza, come quella del serpente attorcigliato scolpito su pietra.

Munda
Alcune delle opere conservate all’interno del MuNDA


Proseguendo per le altre sale si incontrano opere e sculture risalenti alle epoche successive, dal medioevo fino all’età moderna. Molto ricca la collezione dedicata al pittore e scultore Saturnino Gatti (San Vittorino 1463 – L’Aquila 1518) e altre splendide opere lignee di notevole pregio e fattura. Di grande interesse storico anche la raccolta di opere dedicate alla Madonna del Latte.

Munda
Alcuni dei reperti conservati all’interno del MuNDA


Il MuNDA è un piccolo scrigno ricco di tesori. Un luogo di scoperta e di cultura, dove attraversare in poco tempo i secoli e assaporare la bellezza che i nostri avi ci hanno lasciato in eredità. Per conoscere gli orari e i giorni di apertura consultare il sito ufficiale del museo.

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