Abbazia di San Vincenzo al Volturno: viaggio alla scoperta del Molise

Abbazia di San Vincenzo al Volturno

L’Abbazia di San Vincenzo al Volturno è una splendida abbazia benedettina situata in provincia di Isernia, in Molise. Sorge su un vasto pianoro, a quota 542 metri di altitudine, a metà tra il comune di Castel San Vincenzo e quello di Rocchetta al Volturno.

L’abbazia nuova, costruita nel XII secolo d.C., si trova sulla riva destra del fiume Volturno. Sulla riva sinistra si trovano invece i resti della vecchia abbazia longobarda, edificata nel V secolo.

Abbazia di San Vincenzo al Volturno
La facciata in stile longobardo dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno

Abbazia di San Vincenzo al Volturno: un capolavoro architettonico

L’abbazia nuova, ricostruita per volere dell’abate Pantoni, è immersa in uno scenario naturale di scenografica bellezza. Con la sua facciata in stile longobardo spicca maestosa nella piana erbosa. Arrivando all’abbazia, la si trova incastonata dalla lunga serie di archi del portico dei Pellegrini (XIII secolo). Posto davanti all’edificio è la memoria delle antiche mura che difendevano il complesso religioso, retaggio di uno splendore passato.

La basilica sorge sui resti del monastero gerardiano del XII secolo. E’ stata restaurata dopo la seconda guerra mondiale. All’interno si trova un piccolo museo dove sono conservati i reperti archeologici raccolti nel corso della sua storia.

Abbazia di San Vincenzo al Volturno
L’abbazia di San Vincenzo al Volturno e gli archi del Portico dei Pellegrini


La storia dell’abbazia è narrata nel codice miniato Chronicon Vulturnense (XII secolo). Qui si racconta la fondazione del complesso, nel 702 d.C., ad opera di tre monaci di Farfa: Paldo, Tato e Taso. Essi scelsero di insediarsi qui spinti non solo dalla tranquillità del luogo, ma anche dalle vicine sorgenti del Volturno fornitrici di pura acqua potabile.

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Fondarono così il nucleo monastico di San Vincenzo Nuovo. Per alcuni secoli l’abbazia divenne potente e famosa, fino ad essere saccheggiata e distrutta dai Saraceni nell’881. Ricostruita intorno al 913, cominciò il suo declinio intorno al 1150, fino al suo completo abbandono. Dal 1990 l’abbazia è tornata ad essere abitata dalle monache benedettine provenienti dall’Abbazia Regina Laudis nel Connecticut (Stati Uniti).

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