Valle d’Angri e Cascata del Vitello d’Oro: alla scoperta dell’entroterra abruzzese

Valle d'Angri e Cascata del Vitello d'Oro

La Valle d’Angri e la Cascata del Vitello d’Oro sono due luoghi da visitare nell’entroterra abruzzese, situati nel territorio comunale di Farindola, in provincia di Pescara. Ci troviamo all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e qui la natura è selvaggia e rigogliosa.

La Valle d’Angri e la Cascata del Vitello d’Oro sono due tappe ancora poco conosciute in Abruzzo. Si tratta invece di due posti da scoprire per trovarsi immersi nel fascino di una natura lontana dal turismo di massa, dove la meditazione, la tranquillità e il contatto con la natura più autentica trovano il loro luogo ideale.

Valle d’Angri

Valle d'Angri e Cascata del Vitello d'Oro
Mortaio d’Angri


La Valle d’Angri è un luogo di pace. Bella in ogni stagione, è durante la primavera che sfoggia la sua veste migliore colorandosi di mille sfumature di verde. Attraversata dal fiume Tavo, che nasce sulle vette circostanti, è un posto ideale per dei pic-nic immersi nella natura o per fare escursioni nei sentieri dell’Ente Parco.

Questi ultimi sono segnalati con simboli bianco-rossi e sono di vario livello di difficoltà. Basta munirsi di una cartina e consultare delle guide per scegliere il sentiero più adatto alle propria esperienza ed al proprio allenamento.


Circondata dalle vette dei monti San Vito e Bertona, la valle presenta un territorio che varia da boschi e pratoni a falesie aguzze che attirano gli appassionati di arrampicata. Il piccolo fiume Tavo che attraversa la valle passa infine vorticosamente in una grotta denominata Bocca dell’Inferno. Da qui sfocia in un’altra valle, formando la Cascata del Vitello d’Oro.

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Cascata del Vitello d’Oro

Cascata del Vitello d'Oro
Il salto di 28 metri della Cascata del Vitello d’Oro


La Cascata del Vitello d’Oro è una spettacolare cascata di 28 metri di altezza, formata dal fiume Tavo. Si raggiunge percorrendo prima un viottolo attraverso una pineta e poi scendendo alcune scalette in cemento che conducono al punto di captazione dell’Enel. Il salto della cascata si può ammirare da una comoda piattaforma in cemento ed è una vera e propria meraviglia.


Una leggenda circola su questo luogo. Era la mattina di San Giovanni quando alcune donne di Farindola, intente a lavare i panni nel fiume, videro ai piedi della cascata una Vitella d’Oro.

Da allora si narra che si possa sentire l’animale muggire nei pressi della rupe, dove il fiume Tavo si infiltra rumorosamente. Nei pressi della cascata si trova anche l’Area Faunistica del Camoscio.

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