Il Lago Blu è uno dei luoghi più belli dell’arco alpino italiano. Originato da uno sbarramento si trova pochi chilometri prima del comune di Breuil-Cervinia, in Valle d’Aosta. Il lago ricade all’interno del territorio comunale di Valtournenche, in provincia di Aosta.
Si trova a quota 1980 metri s.l.m. ed il suo vero nome è Lago Layet. L’appellativo “blu” deriva dalla presenza di alcune alghe che riflettono sulla superficie delle acque questa sfumatura di colore.
Il lago è raggiungibile molto facilmente e si trova vicino alla strada che conduce a Breuil-Cervinia. In pochi passi, dal parcheggio, si viene catapultati in un altro mondo. Il lago si trova immerso in una lussureggiante conca verde, circondato da abeti.
Sulle sue acque si specchia con orgoglio la maestosa piramide del Monte Cervino (4478 metri). Un luogo magico, dove si ha l’impressione di trovarsi in uno scenario da leggenda. Ed infatti è proprio un mito a raccontarci la nascita di questo lago alpestre.
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La leggenda del Lago Blu
“Dove ora c’è il lago, in un passato lontano, c’era una piccola casetta abitata da una coppia di pastori con un figlio. Marito e moglie erano poco accoglienti e gentili con il prossimo ed avevano un cuore egoista e crudele. Un giorno bussò alla loro porta un mendicante stanco e affamato che chiese alla coppia un po’ di pane. Loro rifiutarono e lo scacciarono via con brutte parole.
Il figlio, impietosito da quell’anziano sventurato volle portar lui un po’ della sua cena, ma i genitori glielo impedirono e lo punirono mandandolo a raccogliere la legna in piena notte, durante una bufera. L’anziano si era intanto allontanato mormorando oscure parole. Quando il figlio tornò dai genitori invece della casetta trovò un lago.
La sua casa era stata inghiottita insieme alla sua famiglia. Il ragazzo pianse a lungo la morte dei suoi cari, ma capì che quella era stata la punizione per la cattiveria dei suoi genitori. Così lui e i suoi discendenti, che si stabilirono sulle sponde di questo lago, furono sempre gentili ed accoglienti con le persone di passaggio in questa zone”. E se ancora oggi guardiamo in fondo al lago possiamo scorgere dei tronchi di alberi, che ricordano la forma di un tetto.