Lama dei Peligni: alla scoperta del paese dei camosci

Lama dei Peligni

Lama dei Peligni è un grazioso borgo incastonato tra le falde del massiccio orientale della Maiella e il fiume Aventino. È conosciuto come il paese dei camosci, in quanto ospita la prima area faunistica dedicata a questo splendido ungulato tornato negli Appennini, grazie ad un progetto di ripopolamento.

Il paese si trova ad un’altitudine di 669 metri s.l.m., in un territorio ricco di bellezze naturali, compreso all’interno del Parco Nazionale della Majella, in provincia di Chieti (Abruzzo).

Cosa vedere a Lama dei Peligni

Centro storico

Il centro storico di Lama dei Peligni è sovrastato dal maestoso Monte Amaro (2793 m.), la vetta più alta della Maiella. All’ingresso del paese Fontecannella, la fontana in pietra bianca della Majella del 1500, accoglie il visitatore. In piazza Umberto I, la principale del paese, si affaccia il Palazzo Comunale e la splendida Chiesa parrocchiale di Gesù Bambino o dei Santi Nicola e Clemente (XIV secolo).

Lama dei Peligni
Chiesa parrocchiale di Gesù Bambino o dei Santi Nicola e Clemente in Piazza Umberto I


Il territorio comunale di Lama dei Peligni è abitato fin dall’epoca preistorica, come attestato da ritrovamenti dell’epoca nelle grotte della zona e dai resti di un antico villaggio Neolitico. Inoltre, agli inizi del XX secolo è stato ritrovato il cosiddetto “Uomo della Majella”, resti umani rinvenuti in una sepoltura risalente al 7000-5000 a.C. e conservati nel Museo naturalistico archeologico “Maurizio Locati”.

Lama dei Peligni
Centro storico di Lama dei Peligni

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Ponte di ferro di Lama dei Peligni

Il territorio di Lama dei Peligni è attraversato dal fiume Aventino. Nel corso dei secoli, per attraversare il corso d’acqua, sono stati costruiti vari ponti, tutti crollati nel tempo eccetto uno: il Ponte di ferro.

Ponte di Ferro Lama dei Peligni
Il Ponte di Ferro sul fiume Aventino


Il Ponte di ferro, chiamato così per la sua struttura portante, è costruito con travi di legno utilizzati nella costruzione delle rotaie. Nei pressi del ponte si trova un’area pic-nic dove è possibile rilassarsi immersi nella meravigliosa natura fluviale del luogo, oltre a percorrere i sentieri naturalistici presenti.

Ponte di Ferro
Alcuni scorci del Ponte di Ferro


Guarda il video dedicato al Ponte di Ferro su Youtube

Grotte del Cavallone

Le Grotte del Cavallone, situate a 1475 metri di altitudine, sono famose per essere le grotte visitabili più alte in Europa. Sono conosciute anche come Grotte della figlia di Iorio, in quanto è qui che lo scrittore abruzzese Gabriele d’Annunzio ha ambientato la sua tragedia “La figlia di Iorio“.
Tra le varie concrezioni presenti spicca per bellezza e fascino il “cuore delle Majella”, che ricorda appunto le sembianze di un cuore.

Grotte del Cavallone Lama dei Peligni
Ingresso alle Grotte del Cavallone – Cuore della Majella – Funivia


Visitabili esclusivamente con una guida, si possono raggiungere a piedi tramite un sentiero escursionistico, oppure con una funivia. Il percorso interno nelle grotte si snoda per circa un chilometro e attraversa diverse sale dalla maestosa bellezza come la “foresta incantata”, la “sala degli elefanti” e il “pantheon” con la “sala delle statue”.

Museo naturalistico archeologico “M. Locati” e Giardino botanico “Michele Tenore”

Una tappa da non perdere sono il Museo naturalistico archeologico “Maurizio Locati” e il Giardino botanico “Michele Tenore”. Situati all’ingresso di Lama dei Peligni, sono ospitati nella struttura del Centro di visita del Parco Nazionale della Majella.

All’interno del museo, dedicato allo zoologo Maurizio Locati, sono conservati reperti naturalistici e archeologici rinvenuti nel territorio di Lama e dei comuni adiacenti.

Museo naturalistico "M. Locati" e Giardino botanico "Michele Tenore"
Ingresso al Museo naturalistico “Maurizio Locati” – fioritura dell’Aquilegia della Majella nel Giardino botanico “Michele Tenore” – Interno del Museo naturalistico archeologico “Maurizio locati” – Villaggio neolitico


Nel Giardino botanico, adiacente al museo e dedicato al botanico Michele Tenore, è possibile ammirare circa 500 piante su una superficie di 9000 m². Alcune delle specie presenti sono rare ed in via di estinzione.

Una serie di sentieri ci conduce alla scoperta di questo luogo meraviglioso, in cui ogni pianta ha il suo cartello identificativo. Dal giardino è possibile visitare anche la ricostruzione di una capanna del Neolitico. Il centro non è sempre aperto al pubblico, ma basta consultare il sito ufficiale per vedere gli i giorni, gli orari e le aperture straordinarie.

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