Castelvecchio di San Gimignano: un borgo fantasma in Toscana

Castelvecchio San Gimignano

Castelvecchio è un’antica frazione del comune di San Gimignano, in provincia di Siena. Questo piccolo centro abitato, oggi in rovina, sorge in mezzo ad una folta area boschiva, un luogo già abitato in epoca etrusca. Siamo in Toscana, all’interno della Riserva naturale di Castelvecchio, immersi nella bellezza selvaggia della Valdelsa senese.

Castelvecchio San Gimignano
Panorama sul Mastio di Castelvecchio


Gli Etruschi avrebbero scelto questo luogo per fondare un borgo, in quanto nei pressi vi si trovava una rupe considerata sacra. Abbandonata in epoca romana per la sua lontananza dalla principali vie di comunicazione, la frazione tornò a rivivere sul finire del VI secolo, raggiungendo il suo massimo sviluppo in epoca longobarda, quando divenne sede di una fortificazione.

Castelvecchio San Gimignano
Chiesa dei Santi Frediano e Giovanni


Divenuta libero comune nel XII secolo, Castelvecchio derivava la sua ricchezza dal trovarsi al confine tra i due importanti due comuni di San Gimignano e Volterra. Per questo motivo, il suo territorio fu spesso oggetto di contesa, fino al suo definitivo passaggio al comune di San Gimignano, nel 1308. Questo segnò l’inizio della fine per Castelvecchio, che non poté più arricchirsi facendo da ago della bilancia tra i due comuni e venne lasciata al suo destino.


Nel 1348 la peste decimò la popolazione ed il borgo rimase abitato solo da poche decine di pastori e boscaioli. Nel 1450 venne eretto il Mastio per tentare di salvare il borgo, ma nel 1452 un forte terremoto, che sconvolse anche la città di Firenze, segnò la fine definitiva di Castelvecchio che, dal XVII venne completamente abbandonata.

Come raggiungere Castelvecchio

Castelvecchio è raggiungibile solo a piedi, tramite un sentiero bianco-rosso CAI. Il sentiero migliore per arrivare ai ruderi comincia nei pressi della frazione di San Donato. Da qui si imbocca una strada bianca fino a raggiungere il pannello informativo della Riserva di Castelvecchio. Qui si trova il parcheggio dove poter lasciare l’auto.

Castelvecchio San Gimignano
In cammino sul sentiero


Si prosegue su una comoda strada bianca pressoché pianeggiante. Dopo circa 10 minuti si trova un bivio che per circa 800 metri si addentra nel bosco fino ad arrivare ad uno spettacolare punto panoramico sui ruderi. Si ritorna poi indietro, imboccando nuovamente la strada bianca fino a raggiungere la Tenuta di Castelvecchio.


Da qui il sentiero lascia la strada bianca per scendere verso il Botro di Castelvecchio. Nei pressi del pannello informativo è possibile ammirare i resti di una tomba etrusca. Il sentiero, ben segnalato e curato, attraversa folti boschi di cerri, querce e lecci, oltre a piante di tasso. Durante il periodo primaverile il sottobosco si colora con le meravigliose fioriture dei ciclamini.

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In alcuni tratti il sentiero presenta un suolo piuttosto sconnesso e sassoso e per questo motivo sono consigliate delle scarpe da escursionismo. Attraversato il Botro in secca, il percorso risale fino ad arrivare ai piedi dell’imponente Mastio, punto di accesso a quella che era la via principale del paese.

Castelvecchio San Gimignano
In cammino sul Botro di Castelvecchio in secca


Da qui la via attraversa i ruderi di abitazioni, magazzini, forni e mulini, di cui sono visibili due pesanti macine. Tra le rovine si possono ammirare frammenti di storia. Le case di pietra dalle facciate sgretolate si stagliano contro il cielo, testimoni mute di un passato glorioso e di un presente silenzioso.

La via giunge infine alla bella Chiesa dei Santi Frediano e Giovanni, unica struttura con ancora in piedi le mura perimetrali. Sull’abside è possibile ammirare tracce di affreschi risalanti al 1275.


Il sentiero di ritorno si sviluppa sulla stessa via di andata. L’accesso al borgo è interdetto per motivi di sicurezza e pericolo di crolli, ma è possibile partecipare alle visite guidate per potersi immergere in questo affascinante borgo fantasma e nella sua decadente bellezza.

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